Per l’intervento di restauro della pavimentazione si è proceduti con le seguenti operazioni: 1. RIMOZIONE E SMONTAGGIO DI PAVIMENTI
2. INTEGRAZIONE E RIPRISTINO
3. RESTAURO ESTETICO RIMOZIONE E SMONTAGGIO DI PAVIMENTI
La rimozione del pavimento di marmo è stata eseguita, con mezzi manuali (mazzetta e scalpello) e modesti mezzi meccanici. L’operazione è stata limitata alla sola pavimentazione in marmo e malta di allettamento.
INTEGRAZIONE E RIPRISTINO Una volta riportata alla luce la pavimentazione originaria, la stessa è stata accuratamente pulita e, previe prove localizzate e non invasive, è statasottoposta ad un trattamento di pulitura e sgrassatura. Dove si sono riscontrate piccole fratture e piccole cavità, si è proceduto con l'applicazione della pasta costituita da un legante di tipo inorganico (ad. esempio calce idraulica naturale) o organico (ad. esempio polimeri sintetici come le resine acriliche), della consistenza voluta, sulle parti mancanti adoperando piccole spatole metalliche o bacchette di legno ed esercitando una modesta pressione al fine di otturare la cavità. Nei casi di elementi non più solidali con il sottofondo (parti mobili o totalmente distaccate) si è proceduto con il loro cauto smontaggio e la loro pulitura con spazzole di saggina, scopinetti, piccole spatole e tamponi imbevuti di sostanze detergenti. In seguito si è proceduto con la riposa in opera eseguita con malta di allettamento. Si è proceduto successivamente alla posa in opera degli elementi recuperati con un letto di malta di calce idraulica (a consistenza plastica) di adeguato spessore (di norma 2 cm, comunque uguale a quello asportato) disteso sul fondo; gli elementi sono stati collocati uno alla volta, accostati tra loro mediante appositi distanziatori al fine di creare le fughe desiderate (minimo 0.5 massimo 5 mm), si premerà infine su ogni elemento (battendo gli angoli con il martello di gomma o con il manico di legno della mazzetta) facendo refluire la malta e, allo stesso tempo, in modo da posizionarlo ad una quota leggermente superiore al piano finito così da compensare l’abbassamento dovuto al naturale ritiro della malta. Per la stuccatura delle fughe è stata utilizzata una boiacca liquida così da essere capace di penetrare agevolmente nelle fessure, inoltre si renderà necessario ripetere l’operazione 2/3 volte, a distanza di almeno 8 ore una dall’altra.
RESTAURO ESTETICO La pavimentazione originaria è stata oggetto di arrotatura, levigatura e lucidatura. Dapprima la pavimentazione subirà una sgrossatura con idonea macchina (manettone), la successiva fase di arrotatura – levigatura consisterà in più passaggi successivi della macchina, la cui opera raffinatrice sarà realizzata da apposite mole abrasive che agiranno in presenza di acqua. Previa eliminazione delle rigature, si passerà alla fase di lucidatura, eseguita mediante un feltro localizzato sotto la macchina e l’uso di acido ossalico. In questa fase si eseguirà la piombatura del pavimento che sarà eseguita grazie all’azione di due fogli di piombo inseriti in modo incrociato al di sotto del feltro. A lucidatura eseguita è stato necessario lavare con acqua e detergente neutro più volte la superficie al fine di rimuovere eventuali velature biancastre create dalla lucidatura.